VENOSA – La task force regionale ha tirato un colpo basso alla società di Basilicata.
Uno “scherzetto” da mezzo milione di euro, che se ci fosse una Regione seria dovrebbe essere addebitato sul conto personale di chi ha deciso e poi ritrattato. L’ospedale di Venosa tornerà al suo vecchio splendore. I lavori di ritorno delle attrezzature inizieranno a breve, in questi giorni.

La comunicazione ufficiale dell’assessore Leone o del capo dell’unità di crisi, Ernesto Esposito, all’azienda sanitaria del potentino è pronta e va solo notificata. Per lo svuotamento del nosocomio di via Appia con il trasferimento delle suppellettili e della tecnologia nel vecchio ospedale di San Francesco di via Roma e nei locali ex Inam di via Pasquale Di Chirico l’Asp ha speso circa 400mila euro, ai quali bisogna aggiungere ora i costi per il ripristino degli arredi e delle attrezzature, all’incirca altri 100mila euro. Se tutto procede per il meglio. Nel frattempo però, proprio ieri l’altro nella sede ex Inam sono stati riattivati gli ambulatori con strumentazione leggera. Ed è un vero sacrilegio smobilitarli e ritrasferirli nel nosocomio principale di via Appia. Qui, infatti, sono stati sistemati 96 posti letto che potrebbero servire addirittura per una lunga degenza e che ora vanno rimodulati con il ripristino dei preesistenti reparti.
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