Cocaina tra frutta e verdura, in 11 finiscono a processo

PALAZZO S.G. – Il gup del tribunale di Potenza, Ida Iura, ha rinviato a giudizio 11 persone al termine dell’udienza preliminare del processo scaturita dall’operazione “It’s business”, coordinata dalla Dda di Potenza e affidata ai carabinieri della Compagnia di Acerenza che un anno fa aveva portato al fermo di cinque persone con l’accusa di concorso in associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio e a due arresti in flagranza.

Secondo la ricostruzione accusatoria, un negozio di ortofrutta nel centro abitato di Palazzo San Gervasio era stato trasformato nella base logistica per un’intensa attività di spaccio capace di generare un giro d’affari di circa 900mila euro l’anno. Nell’ambito del blitz erano stati sequestrati complessivamente quasi 10 kg di droga (6,5 kg di marijuana e 3,5 kg di cocaina). Quantità davvero ingenti per una piazza di spaccio come quella del piccolo centro dell’Alto Bradano. Secondo le indagini, però, il gruppo era in grado di rifornire di stupefacenti diversi centri del Potentino, a cominciare proprio dal capoluogo e passando per Venosa, Tolve, Genzano di Lucania, Acerenza, Ripacandida, San Chirico Nuovo, Avigliano, Banzi e Rionero in Vulture, nonchè la vicina cittadina pugliese di Spinazzola. Le indagini avevano permesso di portare alla luce come all’interno del negozio di ortofrutta avveniva quotidianamente l’attività di peso e confezionamento della droga, in dosi standardizzate di diverso perso, e poi smerciata. Alcuni clienti avevano pagato le dosi con la card del reddito di cittadinanza.

(Maggiori dettagli sull’edizione cartacea e digitale odierna de “La Nuova del Sud”)