POTENZA- L’unica certezza è che “Giuseppe è un angelo”. Per il resto si attende ancora che la giustizia compia il suo corso e che si giunga ad una sentenza definitiva. A dieci anni dal tragico incidente ferroviario, che nel 2008 causò la morte del giovane operaio della Siderpotenza, i colleghi e i familiari anche quest’anno si sono ritrovati all’ingresso dello stabilimento per ricordare Giuseppe Santoro. Fiori davanti al cancello principale e uno striscione attraverso il quale si esprime chiaro il desiderio che sulla vicenda sia fatta piena chiarezza. Due anni fa il Tribunale di Potenza condannò a quattro anni di reclusione per omicidio colposo e disastro ferroviario il macchinista, mentre altre sette persone furono assolte: il convoglio su cui era alla guida Donato Romaniello, l’8 agosto del 2008, travolse Santoro mentre stava lavorando nel piazzale dell’industria siderurgica.
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