Alluvione 2013, anche sette dirigenti lucani sotto inchiesta per omicidio colposo

TARANTO – Spettava a loro vigilare sui corsi d’acqua del Metapontino ingrossati da piogge torrenziali nell’autunno del 2013. Secondo la Procura di Taranto, però, attuali ed ex dirigenti e tecnici dell’Autorità di bacino della Basilicata avrebbero “sottovalutato” il rischio alluvione che stava incombendo sulla fascia jonica, al confine tra Puglia e Basilicata. Michele Vita (ex segretario generale dell’autorità di bacino e attuale presidente di Acquedotto Lucano), Mariano Tramutoli (dirigente dell’ufficio Piani e Programmi), Giovanni Di Bello (ex dirigente dell’ufficio Piani e Programmi), Mario Cerverizzo (ex segretario generale), Carmelo Paradiso (dirigente dell’ufficio Piani e Programmi), Antonio Anatrone (attuale segretario generale) e Giuseppe D’Alise (ex dirigente dell’ufficio Affari Generali ed Organizzativi), sono accusati, a vario titolo, di non aver predisposto tutte le misure di sicurezza che avrebbero potuto evitare l’alluvione di Ginosa che il 7 ottobre del 2013 provocò quattro vittime.

 

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di Fabrizio Di Vito