Amministrative, a Matera anche le “primarie” del centrosinistra

MATERA- Sicuramente il colpo di scena da maestri (degno di una commedia teatrale), di questa fase pre-elettorale, è stata la candidatura a sindaco del capogruppo di Italia viva in Consiglio regionale, il renziano Luca Braia.

Un passo in avanti che nessuno fino in fondo, immaginava potesse arrivare davvero. Fino all’ultimo minuto infatti, si è tentata la sintesi con la coalizione capeggiata da Giovanni Schiuma, o per lo meno qualcuno dal Pd, il vecchio partito del consigliere, ha provato a mediare cercando di compattare il più possibile il fronte.

Ma non c’è stato verso, la fumata sabato mattina è stata nera. Braia ha deciso di correre da solo. All’origine della spaccatura, non solo vecchi dissapori tra il consigliere regionale e il segretario cittadino, Muscaridola, ma anche la richiesta, disattesa, di maggiore condivisione delle scelte. Come per esempio quella di mettere da parte i loghi di partito dalle liste, richiesta avanzata da Braia, evidentemente non accettata da Muscaridola. Infatti il Pd corre con una lista targata Partito democratico, Braia con “Matera 2029” e non con Italia viva. Questioni che per il renziano hanno fatto la differenza. Tanto da spingerlo a mettere la discontinuità come punto nel suo programma elettorale.

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