POTENZA – In Basilicata la truffa ordita da Veneto Banca ha polverizzato circa 25milioni di euro. La vendita di titoli tossici ha interessato anche la nostra regione. E nei giorni scorsi le categorie sindacali hanno presentato una nuova iniziativa orientata a innestare quella che hanno battezzata “una riforma socialmente utile” del sistema bancario. Gennarino Macchia, segretario generale aggiunto della Cisl di Basilicata, ne ha parlato a “Caffè di Traverso” con Mariolina Notargiacomo, facendo il punto altresì sulle anomalie che si annodano nel settore degli istituti di credito ed enucleando i punti che compongono il manifesto per la tutela del risparmio e del lavoro. “Adesso Banca – esordisce Macchia – parte da una riflessione fatta all’interno del sindacato. Noi da un lato cerchiamo di aumentare la disponibilità economica dei lavoratori e dall’altro cerchiamo di evitare che qualche speculatore possa sfilare in maniera illecita questi soldi. Il manifesto è stato anticipato nel 2013 da una raccolta firme e da una iniziativa legislativa popolare. Il problema dei titoli tossici – ha quindi spiegato – è stato legato più che altro al cattivo credito, concesso cioè per oltre il 70% agli amici degli amici. Crediti che riguardano miliardi di euro. C’erano soggetti che contemporaneamente chiedevano credito e agivano su chi doveva concedere questo credito. Hanno venduto titoli che hanno perso in maniera precipitosa il loro valore. Parliamo di un titolo che è stato pagato dai clienti 70 euro e che dalla sera alla mattina valeva zero”.
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di Michelangelo Russo