Bardi bocciato dal 60% dei lucani, Chiorazzo è già avanti

Bardi bocciato dai lucani. Il dato più significativo che emerge dal sondaggio Ipsos è che Angelo Chiorazzo è l'unico che può batterlo.
Angelo Chiorazzo, il candidato di Basilicata Casa Comune; il dato più significativo che emerge dal sondaggio Ipsos, dove Bardi viene bocciato dai lucani, è che Chiorazzo è l'unico che può batterlo
Angelo Chiorazzo, il candidato di Basilicata Casa Comune; il dato più significativo che emerge dal sondaggio Ipsos, dove Bardi viene bocciato dai lucani, è che Chiorazzo è l’unico che può batterlo.

POTENZA – Il dato politico più significativo che emerge è relativo all’esito della consultazione elettorale. Angelo Chiorazzo è l’unico che può battere il candidato del centrodestra Bardi anche perché – proprio come in Sardegna per Alessandra Todde – ha un consenso che va oltre il centrosinistra tradizionale.

Un dato non da poco tanto più in considerazione del fatto che le Regionali che si terranno in Basilicata non prevedono la possibilità di un voto disgiunto.

E quindi, i principali partiti del fronte progressista – Pd e M5s – non possono prescindere da un candidato presidente forte e con un bagaglio civico in doppia cifra (stimato al 15% dal Pd nazionale) immaginando una sorta di autosufficienza.

E’ una delle considerazioni che emergono dal sondaggio sulle intenzioni di voto commissionato da Basilicata Casa Comune e realizzato da Ipsos su un campione di 800 lucani intervistati. Tra il 21 e il 23 febbraio l’indagine pre-elettorale ha sondato la conoscenza e la fiducia riposta nei due candidati dei principali schieramenti in corsa per le Regionali del 21 e 22 aprile insieme alle intenzioni di voto rispetto ai partiti in gara.

Tra tutti coloro che hanno risposto (il 29% over 65, per un’età media di 52 anni e con il 58% dichiaratosi non occupato) indicando una lista all’interno della coalizione a sostegno di un candidato, con Chiorazzo presidente la coalizione di centrosinistra fa registrare una forbice percentuale tra il 48,8% e il 54,8% in vantaggio su Bardi che si attesta tra il 45,2% e il 51,2% considerando in un 29,5% la quota di indecisi per un’affluenza stimata tra il 46,6% ed il 50,6%.

Una fotografia che restituisce un’immagine chiara: a circa 50 giorni dalle urne, qualsiasi altro candidato locale chiamato a sfidare il centrodestra guidato da Bardi dovrebbe cominciare la campagna da zero, perdendo il vantaggio “personale” di Angelo Chiorazzo a tutto vantaggio della coalizione di governo.

Particolarmente interessante – poi – la valutazione sull’alleanza tra Pd e 5 Stelle: il 58% si dice favorevole all’unione e alla formazione di una coalizione unica con un programma ed un candidato comune rispetto ad un 27% che suggerisce di presentarsi separati in forza di posizioni troppo distanti e data l’impossibilità a trovare una convergenza.

Quest’ultima posizione è predominante soprattutto tra gli elettori di altri partiti e in ultima istanza solo per il 19% tra quelli del M5s. Altro dato importante: Bardi come presidente in carica vanta un livello di conoscenza ovviamente maggiore rispetto a Chiorazzo (88 a 45) ma i livelli di fiducia sono pressoché simili (36 a 33). L’esponente di Basilicata Casa Comune – quindi – ha ancora un grande potenziale legato all’aumento della sua notorietà durante la campagna elettorale, soprattutto tra quanti giudicano negativamente l’esperienza di governo con Bardi alla guida.

Nel giudizio sul governatore in carica pesa anche la possibile “diserzione” della Lega. E dunque con Chiorazzo candidato unico del centrosinistra il vantaggio aumenterebbe ulteriormente.

Il presidente Vito Bardi, bocciato dai lucani secondo i dati del sondaggio Ipsos
Il presidente Vito Bardi, bocciato dai lucani secondo i dati del sondaggio Ipsos

Mentre per Bardi i valori più bassi riguardano la coerenza, la capacità di guardare al futuro e l’affrontare cose concrete, Chiorazzo viene visto principalmente – considerando la sua novità nel campo politico non avendo mai ricoperto ruoli – come persona di cui potersi fidare, competente capace di comunicare in maniera semplice e chiara. Insomma, pur essendo meno conosciuto di Bardi, che ovviamente ha livelli di notorietà molto alti, e pur non avendo esperienze politiche pregresse, Chiorazzo è considerato più adatto di Bardi a governare nella quasi totalità degli indici di gradimento

Profili di immagine di Vito Bardi e Angelo Chiorazzo a confronto
I profili di immagine di Vito Bardi e Angelo Chiorazzo a confronto.

IL GIUDIZIO SULLA GIUNTA BARDI

L’indagine Ipsos ha focalizzato la sua attenzione anche sul giudizio dei lucani relativo all’operato della Giunta Bardi in questi cinque anni di governo. I lucani si dividono tra insufficiente, sufficiente e pessimo. Soltanto l’11 per cento assegna una valutazione ottima all’operato dell’esecutivo di viale Verrastro negli ultimi quattro anni e mezzo.

E così, complessivamente, per il 55 per cento Bardi ha fallito, di diverso avviso il 38 per cento che lo promuove con la sufficienza o con un giudizio ottimo.

Bilancio insufficiente per la giunta Bardi

Il 5 per cento non si esprime. Il 29 per cento degli 800 intervistati non ha dubbi: il governo Bardi merita un 5. Il 27 per cento ritiene che il lavoro svolto meriti invece una sufficienza piena. Il 26 per cento boccia praticamente su tutta la linea il centrodestra che ha governato la Regione, assegnando un voto “pessimo” alle politiche portate avanti dal 2019.

Addirittura il 15 per cento degli insoddisfatti non va oltre il voto “1”. Da una parte gli elettori di FI, Lega e FdI, la generazione Z e i residenti dei centri più piccoli, più orientati ad assegnare un voto alto, dall’altra gli elettori del M5S, del centrosinistra e del Pd, gli indecisi e gli astenuti, i boomers, i residenti nei centri più popolosi e i più istruiti, tutti con voti che oscillano dall’1 al massimo a 5.

Tra i quesiti posti ai lucani, ce n’è uno focalizzato sui temi da approfondire per cambiare in meglio il volto della Basilicata.

Ai lucani è stato infatti chiesto di indicare le priorità su cui lavorare, scegliendo al massimo tre risposte. Il 58 per cento dei lucani ha rilevato criticità nella Sanità, specie gli elettori del Movimento Cinque Stelle e del centrosinistra più in generale e quelli della Lega. Un tema particolarmente sentito dalle donne, dai boomers, dai residenti dei centri più grandi e dalle persone meno istruite. C’è anche chi ha risposto alla domanda, indicando “Lavoro e occupazione” (54 per cento). Un nodo non di poco conto specie per la generazione X e i residenti della provincia di Matera.

E tra gli elettori, sul lavoro bisogna fare di più secondo gli astenuti, i simpatizzanti del Pd e della Lega. Terzo tema su cui i lucani si attendono risposte concrete, quello dei Trasporti pubblici e delle infrastrutture locali: strade, ferrovie, porti e aeroporti. Il 31 per cento degli intervistati, infatti, ritiene che si debba colmare il gap infrastrutturale con le altre regioni: lo dicono gli uomini, i residenti dei centri più grossi e le generazioni Z e i millenials. Nonché gli elettori di Lega, Fratelli d’Italia e Movimento Cinque Stelle. Seguono lotta allo spopolamento. Il 18 per cento, infatti, ritiene che servano misure concrete di contrasto all’invecchiamento della popolazione. Altro tema su cui è maggiore la sensibilità dei lucani (12 per cento), quello del turismo.

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