Basentana, annullate le prime multe a Potenza Est: “Autovelox non omologato”

POTENZA – “Tutti gli strumenti di misurazione del limite di velocità debbono essere sottoposti ad omologazione, non basta l’approvazione, l’esecuzione di tali verifiche periodiche deve essere dimostrata o attestata con apposite certificazioni di omologazione e conformità, non potendo essere provata con altri mezzi di attestazione o dimostrazione del loro corretto funzionamento. Del resto approvazione ed omologazione costituiscono due procedure completamente diverse, peraltro sono termini differenti ed il legislatore ha inteso riferire l’omologazione come obbligatoria alle apparecchiature utilizzate per accertare la velocità su strada, come l’apparecchio in questione, per i quali non è sufficiente l’approvazione”.

L’autovelox di Potenza Est sulla Basentana

Queste poche righe, scritte dal giudice di pace di Potenza lo scorso 9 gennaio, hanno un valore potenziale elevatissimo, nell’ordine di qualche milione di euro. Già, perchè aprono le porte all’annullamento di migliaia e migliaia di multe comminate a partire dalla scorsa estate agli automobilisti in transito sulla Statale 407 Basentana, vittime dell’autovelox piazzato (con limite a 70 km/h in un tratto in rettilineo) qualche decina di metri prima dell’uscita Potenza Est in direzione proprio del capoluogo di regione. Tra i primi ricorsi ad essere accolti c’è quello di un’automobilista assistita dall’avvocato Donato Santoro: due i verbali impugnati per i quali ha ottenuto l’annullamento da parte del giudice di pace di Potenza. Al centro del verdetto la mancanza del decreto di omologazione del dispositivo di rilevamento automatico della velocità. Ogni altra procedura adottata, ad avviso del giudice, “deve ritenersi illegittima in quanto inidonea a conferire certezza ai rilevamenti”. Principio che, a questo punto dovrebbe portare, a cascata, all’annullamento di tutti i verbali impugnati. E i numeri sono davvero imponenti: parliamo di oltre 30mila sanzioni elevate nei primi quattro mesi di “vita” dell’autovelox, secondo i dati aggiornati a poco più di un mese fa per un incasso complessivo superiore ai 3,5 milioni di euro per il Comune di Potenza che ora rischia un clamoroso effetto boomerang. D’altronde l’autovelox della discordia aveva già suscitato molte polemiche e proteste sin dalla sua installazione e dopo aver ricevuto multe molto salate, gli automobilisti hanno deciso di passare al contrattacco. E i primi verdetti sono proprio favorevoli a loro. Ma alla luce delle motivazioni diventa difficile ipotizzare un esito diverso per tutte le altre istanze già depositate o in via di presentazione. A questo punto diventa importante capire le eventuali contromosse da parte del Comune di Potenza sul fronte dell’omologazione dell’apparecchiatura. Ma il tema portante è un altro: alla luce dell’illegittimità dell’autovelox rilevata dal giudice di pace, che fine faranno le multe già pagate? Purtroppo per chi ha pagato la contravvenzione senza contestarla, le possibilità di ottenere un rimborso sono quasi nulle. Un orientamento ribadito dalla Cassazione con diverse sentenze: e così anche in caso di multe illegittime, l’automobilista non può più pretendere il ristoro di quanto versato, neppure citando in giudizio l’ente che ha elevato la contravvenzione. Il principio è molto semplice, ma è chiaro che per i malcapitati rappresenta la beffa dopo il danno: per i giudici della Suprema Corte pagare la sanzione entro i 60 giorni di rito costituisce una chiara ammissione di colpa e la conseguente rinuncia ad esercitare il proprio diritto alla difesa. Qui, però, siamo di fronte a multe elevate da un dispositivo giudicato illegittimo perché non omologato. Quelle contravvenzioni, quindi, potevano essere elevate? E chi risponderà delle eventuali negligenze nella predisposizione di tutta la documentazione per rendere l’autovelox pienamente legittimo? Domande che con tutta probabilità troveranno risposte nelle prossime settimane. Ormai il caso è esploso, l’autovelox della discordia continuerà a far parlare di sè ancora a lungo.