POTENZA – Per anni avrebbe costretto la moglie a vivere un vero e proprio incubo tra aggressioni fisiche, minacce di morte e violenze verbali di ogni genere. Il tutto senza risparmiare uno dei figli, all’epoca dei fatti ancora minorenne, ma sempre pronto a difendere la madre da quel padre e marito violento. Con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate un uomo di 61 anni è stato condannato a tre anni di reclusione dal tribunale monocratico di Potenza. A firmare il dispositivo, al termine di un processo celebrato con il rito immediato, la giudice Giovanna Battista.

I fatti contestati all’uomo risalgono al periodo compreso tra il 2016 e il gennaio del 2019 e si sarebbero verificati all’interno dell’abitazione dei due coniugi in un centro della provincia di Potenza. Decine gli episodi contestati all’unico imputato. In un’occasione, l’uomo avrebbe ferito all’occhio la moglie colpendola con una scarpa, per poi minacciarla brandendo un ferro rovente perché appena utilizzato per smuovere la legna nel camino e con il quale avrebbe colpito il figlio al costato, nel frattempo intervenuto a difesa della madre. Tra le contestazioni più gravi al 62enne c’è l’aggressione nei confronti della donna del dicembre 2018, quando la vittima fu colpita con calci e pugni, riportando lesioni multiple che l’avevano costretta a recarsi presso il pronto soccorso dell’ospedale San Carlo di Potenza. Il giudice ha condannato l’uomo anche al risarcimento dei danni nei confronti della ormai ex moglie e del figlio, entrambi parti civili nel processo e assistiti dall’avvocato Josè Toscano. Disposta una provvisionale immediatamente esecutiva di 4.000 euro, mentre il risarcimento verrà liquidato in sede civile.