POTENZA – Il generale Guido Conti temeva di essere indagato dalla procura di Potenza. E’ questa la clamorosa svolta (svelata dall’Adnkronos) che emerge dall’inchiesta sul suicidio dell’ex Alto Ufficiale dell’Arma, trovato senza vita il 17 novembre del 2017 all’interno della sua automobile al margine della strada forestale che da Sulmona porta a Pacentro, ai piedi del Monte Morrone. Il caso, inizialmente archiviato come suicidio e senza nessun elemento che potesse far pensare all’istigazione, si è riaperto con l’accoglimento da parte del gip di Sulmona dell’opposizione alla richiesta di archiviazione della procura abruzzese. Ed ora dal racconto fatto agli inquirenti dal procuratore capo di Terni, Alberto Liguori, emerge una circostanza decisamente strana. Il generale Conti, arrivato in Basilicata il 1 novembre 2017 per assumere l’incarico di responsabile ambientale della Total a Tempa Rossa, a pochi giorni dal suo insediamento già temeva di essere indagato. Cosa poteva essere accaduto in un lasso di tempo così breve per far nascere in una persona esperta e ben a conoscenza delle dinamiche investigative un pensiero del genere.
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di Fabrizio Di Vito