POTENZA- Ventunomila tamponi con reagenti in abbondanza consegnati solo la scorsa settimana.
Dieci unità speciali Covid di assistenza domiciliare, 6 nel Potentino e 4 nel Materano. Il sostegno del Crob nelle operazioni di processamento dei tamponi. Eppure c’è qualcosa che non funziona nella gestione della macchina dell’emergenza sanitaria in Basilicata.

Saremo anche la regione a quota zero contagi ( dato riportato ieri dall’ufficio stampa della Regione) ma nonostante tutto di storie di ritardi e mancanze imperdonabili,- a partire dai decessi di Nicastro e Parisi sui quali si attende ancora l’esito delle indagini interne- la Basilicata ne è piena. E come sempre i social ne sono il riflesso. Una valvola di sfogo per chi le ha provate tutte per ricevere assistenza, assistenza che in troppi casi arriva in ritardo, spesso superando quelle 48 ore promesse da Bardi in uno dei sui ultimi video. Ore? Più che ore bisognerebbe parlare di settimane. Settimane di silenzio. Come è capitato ad una signora di Satriano. Sottoposta a tampone due volte. Ma dei tamponi sembra essersi persa ogni traccia. E ovviamente passata la febbre, peraltro non avendo ricevuto alcuna assistenza, resta l’interrogativo: sono positiva? Devo restare a casa ancora? Domande inevase che meriterebbero risposte.
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