Crisi dell’automotive, oggi a Roma l’atteso tavolo convocato dal ministro Urso. In presidio, sotto la sede del Mimit, una delegazione di operai Fdm e Las di San Nicola di Melfi

POTENZA – Al centro del confronto, in programma oggi a Roma, il nuovo Piano degli incentivi per il settore in particolare sull’elettrico. Pilastri del piano lo svecchiamento del parco auto, col sostegno ai redditi più bassi, e il rilancio della produzione di veicoli in Italia. Il ministro Urso ha annunciato la cifra del milione di vetture all’anno da parte di Stellantis, a cui aggiungere ulteriori 400mila unità da un’altra casa automobilistica. Il punto più importante resta quello della sopravvivenza di indotto e logistica. Fortemente a rischio soprattutto nell’area industriale di San Nicola di Melfi, dove Stellantis ha già iniziato a internalizzare le commesse. I primi stabilimenti a licenziare sono stati quelli della Fdm e della Las, con 150 operai in cig a zero ore per un anno. Per questo una delegazione di loro, oltre ai rappresentanti sindacali della Fiom, Fim Cisl, Fismic, Uilm e Uglm, sarà in presidio a partire dalle 10:30 sotto palazzo Piacentini, la sede del Mimit dove appunto si terrà il tavolo dell’automotive. Intanto la fase dell’elettrico nel sito di Melfi è entrata nel vivo con la riduzione del lavoro e la cancellazione del terzo turno. L’azienda in occasione della riunione con le rsu di stabilimento, ha ufficializzato che la struttura organizzativa del plant di Melfi organizzata a 15 turni resta confermata. I calendari lavorativi attuali organizzati su due turni sono dettati dalla necessità, visto l’inserimento del primo modello elettrico, di essere seguito tramite un presidio tecnico continuativo giornaliero. Da parte dei sindacati occhi puntati sulla tenuta occupazionale e salariale dei 6mila operai Stellantis e dei 3mila dell’indotto