POTENZA – Poco più di un milione di metri cubi di acqua. In attesa dei benefici annunciati dall’individuazione dei nuovi pozzi e dalla condotta che partirà dal fiume Basento, la crisi della diga del Camastra assume contorni sempre più preoccupanti.
E il “giorno zero” è sempre più vicino. Negli ultimi quattro giorni (nello scorso fine settimana su decisione del commissario straordinario per l’emergenza idrica, il governatore Bardi, c’era stato un allentamento delle restrizioni nei 29 comuni serviti dalla diga con nessuna interruzione il 1 novembre e stop solo dalle 23 alle 6.30 del mattino sabato 2 e domenica 3 novembre), il livello dell’invaso è sceso da 1,215 milioni di metri cubi a 1,013 (dato aggiornato a ieri) con un consumo di 200mila metri cubi in linea con la media giornaliera di circa 50mila metri cubi al giorno delle ultime settimane. Mantenendo i livelli attuali di consumo e considerando che non tutta l’acqua ancora disponibile nell’invaso sarà utilizzabile a fini potabili per la presenza di melma e fanghiglia sul fondale, c’è acqua al massimo per altre due settimane. Nel frattempo oggi pomeriggio in Regione è in programma una Conferenza di servizi con l’assessore regionale all’Ambiente, Laura Mongiello, dedicata proprio alla questione idrica Basento-Camastra.