
POTENZA – I big arrivano alla spicciolata. Prima Lorenzo Cesa dell’Udc, poi Maurizio Lupi di Noi Moderati e Gianfranco Rotondi di Democrazia Cristiana. Arriva anche il momento di Vito Bardi, ma la piazza non si riempie. Tanti gli spazi vuoti in piazza Don Bosco al comizio conclusivo del centrodestra. Ma di elicotteri all’orizzonte, tanto per seguire l’ultima trovata del governatore uscente e per portare un po’ di claque, non se ne vedono.

Arriva anche il momento della foto di rito. Sul palco salgono anche Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani e il quadro è completo. Il segretario di Forza Italia cita il bonus gas e il bonus acqua. Punto. E poi rivendica il campo largo. “Il vero campo largo – afferma- è il centrodestra perché sempre più forze politiche si uniscono a noi”, riferendosi dunque all’ingresso in coalizione di Renzi e Calenda, che però, chissà come mai, sul palco ieri non c’erano. Nè ci saranno nei prossimi appuntamenti elettorali perché all’opposizione nel governo nazionale. Così come, sempre ieri sera, saranno andati nascondendosi Pittella e Polese.


DA MELONI SOLO SLOGAN
Pochi gli spunti forniti da Giorgia Meloni durante il suo attesissimo intervento. A parte un timido accenno sulla sanità, il resto è roba replicabile in qualsiasi altro angolo dello Stivale. Slogan, slogan e slogan. Replicando alla segretaria nazionale del Partito Democratico, Elly Schlein, ha però sottolineato che il suo governo ha messo più soldi di tutti sulla sanità pubblica. Soldi, evidentemente, che il governo Bardi non ha saputo gestire, considerato il caos testimoniato dalla carenza di medici, dalle liste d’attesa infinite e dagli ospedali sempre più vuoti di pazienti lucani, costretti ad emigrare per curarsi.
LE GIRAVOLTE DI BARDI
Poco spazio per Vito Bardi. L’unico messaggio che si è affrettato a trasmettere ai lucani è che vive in Basilicata, a Filiano, replicando così (sue parole) “a chi continua a dire che il presidente non è presente sul territorio”. Peccato, però, che non esiste soltanto Filiano. Ci sono le aree interne, c’è la provincia di Matera, c’è l’Alto Bradano. E tanti altri comuni dove nessuno lo ha mai visto. Per poi bollare come “critiche inutili” le argomentazioni del fronte opposto. Quelle sulla sanità moribonda, forse? O quelle relative alle posizioni contro l’Autonomia differenziata? Per il resto, qualche battutina sul tempo e qualche frase ad effetto. Anche da Piazza Don Bosco ha sottolineato i due anni di pandemia per giustificare i tanti punti oscuri del suo governo. Per poi ricordare le misure adottate contro il caro bollette, su gas e acqua. Dimenticando di menzionare le bollette che i lucani stanno ricevendo ormai da mesi e in cui non c’è traccia di alcun bonus.
Quindi, il via al festival dell’ipocrisia. Tutto ha inizio con i ringraziamenti ai candidati. Bardi non cita le forze politiche. Non può farlo, perché altrimenti dovrebbe menzionare anche Azione e Italia Viva: Pittella, Braia e Polese, quelli del centrosinistra di cinque anni fa. Quelli che poco dopo dimentica, quando lasciando il palco, dice che “l’unica possibilità di risorsa vera per questa regione è la coalizione di centrodestra”.
Pochi secondi di orologio. E nuova giravolta. “Altrimenti – sottolinea – si ritorna a un qualcosa che penso che i lucani hanno dimenticato e non vogliono ripetere”. Ovvero i cinque anni di centrosinistra targati Pittella, Braia e Polese. Che ora si è messo in casa pur di provare a mantenere il potere. E con gli ex “duri e puri” di Fratelli d’Italia, Rosa in testa, che non hanno proferito parola.
LE PAROLE DI TAJANI
“Noi siamo qui, uniti come al solito in tutta Italia”, ha invece detto il leader di Forza Italia Antonio Tajani, a margine del comizio del centrodestra. “Siamo ottimisti – ha detto -, il clima che si respira in Basilicata è positivo. Sono convinto che Bardi governerà altri cinque anni con una maggioranza più ampia”. Anche se i volti tirati per una piazza semivuota non riuscivano a nascondere la tensione del momento.
LE PAROLE DI SALVINI
“Abbiamo riconfermato il centrodestra unito e lo confermeremo anche al Comune di Potenza”, ha invece affermato il leader della Lega, Matteo Salvini. “Sono orgoglioso del lavoro che la Lega e il centrodestra hanno fatto in questi cinque anni – ha aggiunto -”. E mentre conferma la ricandidatura di Mario Guarente a Potenza per le Amministrative di giugno, si lascia andare anche a qualche battuta. “Ho fatto un baratto, che per un tifoso come me è tanta roba. Perdo il derby lunedì ma in cambio il centrodestra riporta una vittoria in Basilicata, una grande vittoria del centrodestra, una grande vittoria per la Lega”. Ma la piazza di Potenza è semivuota. Senza alcun entusiasmo. Il comizio termina. Meloni, Tajani e Salvini vanno via. Con la paura di perdere.
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