Deposito nazionale delle scorie nucleari, il presidente dell’Upi Marrese si scaglia contro Sogin: “Ignorate le nostre osservazioni. Valutiamo di rivolgerci al Tar”

MATERA – Un incontro con i vertici della Sogin per capire come mai, a fronte delle numerose e puntuali osservazioni presentate sia dalle due Province lucane che dai comuni interessati, numerose aree della nostra regione siano state ritenute idonee ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari. Lo ha richiesto il presidente di UPI Basilicata e della Provincia di Matera, Piero Marrese, non escludendo azioni legali contro la decisione di includere nella carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il cimitero nucleare di ben 14 aree della regione ricadenti tra i territori dei Comuni di Matera, Genzano di Lucania, Montalbano Jonico, Bernalda, Montescaglioso e Irsina.

“Ho sempre sostenuto – evidenzia Marrese – che la Basilicata non ha le caratteristiche geomorfologiche per ospitare il deposito, opinione naturalmente corroborata da pareri tecnico-scientifici, così come ho garantito che avremmo fatto di tutto per opporci al cimitero radioattivo nella nostra regione”. Il presidente della Provincia valuterà insieme all’ufficio legale la possibilità di impugnare davanti al Tar del Lazio la Carta delle Aree Idonee per tutelare in maniera completa i cittadini della Basilicata che già tanto danno al Paese in termini energetici e di rischi ambientali. Spero – ha concluso Marrese – che anche la Regione Basilicata faccia la sua parte condividendo la nostra iniziativa”.