Emigrazione sanitaria, curarsi fuori ci costa ben 114 milioni

POTENZA – Tra i problemi prioritari per rendere più efficienti i servizi e le prestazioni del Servizio sanitario regionale che il nuovo governatore Bardi e con lui il nuovo assessore alla Salute dovranno affrontare c’è senz’altro quello di ridurre l’emigrazione dei lucani in altre strutture sanitarie extraregionali. Un fenomeno che solo lo scorso anno ha prodotto per la Regione un esborso di 38,4 milioni di euro che sarebbero stati ancora di più se non fossero venuti cittadini da altre regioni a curarsi da noi (soprattutto al San Carlo). I dati parlano chiaro: i crediti vantati dalla Basilicata nei confronti delle altre Regioni (per la grande maggioranza limitrofe) ammontano a 76,1 milioni di euro e i debiti a ben 114,5 milioni di euro. La presidente ed assessore alla Salute Flavia Franconi, che a giorni andrà via, ha assicurato che con il riparto del fondo nazionale per la Sanità dell’anno 2019 “i vertici delle Aziende sanitarie lucane e tutti gli attori in campo sono stimolati ad un forte impegno per l’intera sanità lucana finalizzato a potenziare e migliorare l’offerta dei servizi sul territorio in un rinnovato spirito di rete.

 

Approfondimenti sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”

di Arturo Giglio