Europee, il Pd lucano ci rinuncia

POTENZA- L’orientamento è quello di non “avanzare pretese” sulle candidature alle Europee. Anche perché il margine per poter ottenere un seggio a Bruxelles per i democratici di Basilicata, è alquanto ristretto. Il Partito democratico nazionale non è più la compagine politica di una volta, quella che consentì l’escalation a Matteo Renzi, da sindaco di Firenze a segretario del Pd e poi premier. Solo 5 anni fa Renzi riuscì a toccare il 40% alle Europee del 25 maggio 2014 portando all’europarlamento 31 dei suoi. Questa volta non sarà la stessa cosa. E la consapevolezza di dover limitare le ambizioni è atteggiamento ormai diffuso nell’ambito della dirigenza nazionale, figurarsi in quella locale. Martoriata da una serie di sconfitte collezionate a partire dal 4 marzo 2018 per chiudere con il capitombolo delle scorse Regionali sulle quali Zingaretti, per ora, ancora non ha avuto tempo di chiedere una verifica interna (impegnato com’è a trovare volenterosi eurocandidati).

 

Approfondimenti sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”

di Mara Risola