Ex Felandina, ghetto della morte: nessun vertice al Viminale

METAPONTO– La gestione della fase di acuta emergenza del “ghetto” La Felandina di Metapontino, dove è morta a seguito di un incendio una giovane donna nigeriana, torna al tavolo del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura a Matera. Il prefetto Demetrio Martino che insieme al questore di Matera, Luigi Liguori, e al sindaco di Bernalda, Domenico Tataranno, sin dalle prime ore dell’incendio ha seguito la situazione, oggi presiederà la riunione che è l’aggiornamento di quella tenuta l’8 agosto scorso. Pur nel rispetto dei rapporti istituzionali, una conferma che non ci si aspetta molto dal ministero dell’Interno nonostante l’impegno assunto da Salvini a Policoro in occasione della tappa del tour delle spiagge del Sud con l’annuncio che se ne sarebbe occupato personalmente. Evidentemente la situazione politica sempre più complicata lo ha visto ieri impegnato in tutt’altre faccende. In realtà la parte relativa all’accoglienza degli stagionali e dei relativi servizi è attestata al ministero del Lavoro che ha finanziato con 740mila euro gli interventi per le aree Alto Bradano (Palazzo San Gervasio) e Metapontino (superamento La Felandina) delegando proprio Prefetture e Regione ad attuare le azioni previste dal Pon inclusione. Il ministero dell’Interno ha impegnato in attuazione del Pon legalità 6 milioni di euro per il completamento della Città della Pace a Scanzano, i cui lavori sono in corso, e il nuovo centro di Palazzo, con un progetto della Regione per 350 posti, fermo da tempo per opposizione del Comune.

 

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