Fase tre, più consegne a domicilio che consumazioni al tavolo. Ma ora si torna in pizzeria

POTENZA – Bene il take away, meglio ancora il servizio delivery, per chi può permetterselo, ma sulle consumazioni al tavolo, di pizze se ne sfornano ancora poche.

Anche per quanto concerne le pizzerie il 4 maggio ha segnato il ritorno effettivo al lavoro. Se per l’accoglienza dei clienti in locale i gestori hanno dovuto attendere altre due settimane, le prime pizze post Covid sono state prodotte già a inizio del mese scorso.

Naturalmente garantendo il servizio a domicilio. L’asporto, invece, è ripartito più lentamente, mentre sono davvero pochi gli utenti che, dopo essersi cimentati in prima persona nell’impasto a casa in questi tre mesi – pur di non rinunciare ad uno dei “must” di sempre -, hanno riscoperto il piacere di gustarsi una pizza alla vecchia maniera, andando cioè direttamente a consumarla in pizzeria. E se succede, ci si dà appuntamento per mangiare fuori quasi esclusivamente nei weekend. Se il tempo lo consente. Di turisti, poi, non se ne vedono. Come per i ristoranti e gli agriturismi, i lucani, inoltre, prediligono gli spazi esterni. Ne escono penalizzati, così, gli esercenti che non dispongono di valide alternative.

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