Il comparto agricolo e quello dell’automotive. I due fronti della protesta degli autotrasportatori contro il caro carburante

POTENZA – Caro carburante, prosegue la protesta dei mezzi pesanti a Melfi e Metaponto. Se da un lato c’è il rischio paralisi del comparto ortofrutticolo, dall’altro a pesare è il timore di ulteriori fermi produttivi nello stabilimento lucano di Stellantis.

Nell’area Nord della regione una cinquantina di autotrasportatori si erano radunati già lunedì in un’area di servizio lungo la Candela-Melfi, nel Metapontino invece la protesta è dislocata lungo la statale Jonica 106. Anche in questo caso decine i mezzi in sosta per protestare contro gli aumenti indiscriminati dei prezzi di gasolio che hanno fatto raddoppiare i costi per raggiungere il Nord o i Paesi Europei. Vicinanza è stata espressa anche dal sindaco di Bernalda Tataranno. Oggi una delegazione sarà al tavolo con il prefetto di Matera Sante Copponi. Lo stop programmato a Candela, invece, rischia di creare ripercussioni sull’indotto Stellantis con effetti inevitabili anche sull’andamento della produzione nello stabilimento lucabo di Melfi.