Il Crob ridotto a comitato elettorale tra propaganda, santini e posti in prima fila

Il Crob ridotto a comitato elettorale
Il Crob ridotto a Comitato elettorale, con quattro file per i politici, dopo che la struttura è stata snobbata per cinque anni.
Il Crob ridotto a Comitato elettorale, con quattro file per i politici, dopo che la struttura è stata snobbata per cinque anni.

RIONERO – Le argomentazioni sono diverse. C’è chi fa leva sui tagli applicati dal governo centrale, chi ricorda i dati mortificanti certificati dalla fondazione Gimbe, chi le problematiche denunciate dagli utenti che si rivolgono alla struttura, chi invece sulla speculazione che è stata fatta a dieci giorni dal voto. Se da una parte il centrodestra prova a mascherare inefficienze e criticità puntando su un non precisato piano di potenziamento, nel centrosinistra si assiste increduli all’improvvisa voglia di Basilicata che sembra aver assalito gli esponenti del governo Bardi.

“Prendo atto che al Crob di Rionero si è praticamente riunito – scrive il consigliere provinciale di Potenza del Pd, Rocco Pappalardo – un Consiglio dei Ministri. A interessarsi della struttura sanitaria, oltre al Ministro della Salute, anche quello per le Riforme e persino il Ministro degli Esteri. Una passerella elettorale per attirare l’attenzione su una struttura ospedaliera snobbata e abbandonata per l’intera legislatura regionale dal presidente Bardi e dagli assessori al ramo”.

I TANTI FALLIMENTI

Angelo Chiorazzo, candidato alle Regionali di Basilicata casa comune, mostra tutta la sua indignazione. “Nel Paese in cui “tutto va bene” si assiste impotenti al sorpasso della Spagna in termini di Pil certificato dal Corriere; nella Regione in cui “tutti vorrebbero vivere” si registra il maggior calo di studenti universitari, praticamente uno su quattro. E nella terra dell’energia gratis si scopre che i carburanti costano più che in ogni altro angolo del Paese. Il centrodestra deve capire che le narrazioni, sull’Italia come sulla Basilicata, per quanto orchestrate da abili esperti di comunicazione e sostenute da sistemi di stampa compiacenti, cadono davanti alla verità dei fatti.

Allo stesso modo cadranno – afferma Chiorazzo – le narrazioni fatte dal mezzo Consiglio dei ministri sulla sanità lucana. Gli elettori nell’urna si ricorderanno delle difficoltà avute quando hanno avuto necessità di una qualche prestazione sanitaria e sapranno scegliere per il loro futuro. Il quadro è estremamente chiaro: da una parte, quella del centrodestra, la Sanità intesa come sistema di potere delle gestioni Bardi e Pittella, dall’altra, quello che pensiamo noi: il servizio ai cittadini per salvaguardare la salute”.

LA CARENZA DI PERSONALE

Gianni Leggieri, anche lui candidato alle Regionali con Basilicata casa comune, segnala che “una delle cause di questi ritardi risiede nella mancanza di personale, soprattutto medico, prevalentemente impegnato nel reparto di oncologia del CroB di Rionero”. E che “in quest’ultimi anni l’Ircss-Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata avrebbe perso cinque oncologi e credo che vi sia chiara la volontà di depotenziare il Crob per dirottare le attività oncologiche altrove. I malati oncologici che raggiungono Rionero in Vulture si aspettano di ricevere le cure migliori e non sono in grado di affrontare lungaggini, disagi e complicazioni nelle loro giornate, già molto impegnative. Il governo regionale uscente, nel tentativo di racimolare qualche voto, ha organizzato una bella passerella elettorale dalla modifica cifra – attacca Leggieri – di 47 mila euro che intascherà una società milanese, specializzata nel settore delle Relazioni Pubbliche e Comunicazione, molto vicina all’attuale ministro delle infrastrutture e dei trasporti”.

SANITÀ SENZA RISORSE

Antonello Molinari, che alle Regionali corre per il Pd nella circoscrizione di Potenza, osserva come Tajani, Casellati e Schillaci siano “tutti componenti di un governo che ha tagliato risorse e riportato la spesa sanitaria a livelli pre-covid mettendo definitivamente fine alla stagione di investimenti sul Ssn voluta da Roberto Speranza”. “Solo l’altro giorno il Sole 24 Ore – ricorda Molinari – stilava la triste graduatoria che vede la Basilicata all’ultimo posto per efficacia e appropriatezza dell’offerta sanitaria, ultima tra le regioni italiane.

L’inadeguatezza di questo governo da una parte mortifica la professionalità e gli sforzi di tutto il nostro personale sanitario, dall’altra, di fatti, nega ai lucani il diritto alla cura e alla salute. Noi continuiamo a pensare che, invece della fuffa progandistica che vogliono vendere questi farneticanti orgogliosi lucani, sia necessario l’esatto contrario: servono più risorse. Ogni euro che si mette in sanità non è semplice spesa pubblica, ma il più grande investimento sulla qualità della vita delle persone. È ora di cambiare, è ora di lasciare spazio alle nuove generazioni”.

LE DIFFICOLTÀ DI POLICORO

Anche Franco Labriola, che invece si batte per la salvaguardia del presidio ospedaliero di Policoro, commenta in maniera negativa l’evento al Crob. “Il ministro della sanità si ricorda che esiste la Basilicata, non so se sa che esistono i lucani. Nella passerella al Crob di Rionero, speriamo che qualcuno gli dica che ai malati oncologici dell’area vasta di riferimento dell’ospedale di Policoro è negato un servizio fondamentale per i controlli periodici, parliamo della risonanza magnetica. Liste praticamente chiuse, parliamo di 3 risonanze a settimana, una vergogna.

Speriamo che qualcuno dica al ministro che presso il Psa di Policoro non si possono trattare le urgenze, che il pronto soccorso opera senza la continuità dei servizi diagnostici, per rotture continue delle strumentazioni e mancanza di personale e che il 118 ha difficoltà a coprire i turni. Speriamo che qualcuno dica al Ministro che il 50% dei lucani non usufruisce dei servizi sanitari perché il 28% si va a curare fuori regione ed il 20% rinuncia a curarsi perché o mangia o si cura”.

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