Il punto di vista di Nino Grasso – Le passerelle pre-elettorali al “San Carlo” tra promozioni dell’ultima ora e avvisi pubblici sospetti

Il punto di vista di Nino Grasso
Vito Bardi insieme al ministro dell'Università Anna Maria Bernini: alla vigilia delle passerelle pre-elettorali al San Carlo, il dg Giuseppe Spera ha attribuito decine di incarichi dirigenziali.
Vito Bardi insieme al ministro dell’Università Anna Maria Bernini: alla vigilia delle passerelle pre-elettorali al San Carlo, il dg Giuseppe Spera ha attribuito decine di incarichi dirigenziali.

di Nino Grasso

Dopo aver accolto ieri il ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera “San Carlo”, Giuseppe Spera, si appresta a spalancare le porte del nosocomio potentino al ministro della Salute, Orazio Schillaci. La cui agenda, però, pare avesse un solo buco disponibile: quello di domenica prossima, 7 aprile.

E così, pazienza, pure a costo di pagare gli straordinari festivi agli addetti alle pulizie, e a quanti vorranno timbrare il cartellino per applaudire nell’Auditorium pavesato a festa l’esponente del governo Meloni in missione pre-elettorale in Basilicata, il solerte “manager” del maggior ospedale lucano, dopo aver attributo qualche giorno fa decine di incarichi dirigenziali, sta facendo precettare in queste ore dalla propria segreteria quanti più medici, infermieri e operatori socio-sanitari possibili.

Così da conquistare il plauso – al quale egli tiene molto – del presidente della Regione, Vito Bardi, e dell’assessore alla Salute, Francesco Fanelli.

Sperando che quest’ultimo, preso dall’eccitazione di conquistare qualche voto in più, non si metta a distribuire in ospedale il gadget elettorale che si è premurato di far acquistare in migliaia di esemplari e che sta andando per la maggiore: un accendino, con l’immancabile scritta: «vota Fanelli». La qual cosa non è proprio il massimo che ci si potrebbe attendere da un assessore regionale alla Salute.

Del resto, come vedremo nelle prossime puntate, nelle quali ci soffermeremo su una analoga iniziativa messa in cantiere al “Crob” di Rionero, piuttosto che su quanto sta accadendo in Asp e in Asm, l’ing. Giuseppe Spera (Pino, per gli amici di centrosinistra di ieri e per quelli di centrodestra di oggi) non è l’unico Dg della Sanità regionale ad aver messo a disposizione dei «padroni del vapore» spazi pubblici.

Il cui utilizzo, in periodo di «par condicio», andrebbe attentamente calibrato.

Non tanto per rispettare la legge, che pure detta regole precise al riguardo. Quanto per preservare un minimo di dignità personale. Sempre che all’interessato ne sia rimasta un briciolo ancora disponibile, dopo gli ultimi, discutibili «avvisi» di chiara marca clientelare fatti pubblicare sul sito ufficiale dell’Azienda ospedaliera. A partire da quelli relativi alla istituzione di nuove unità operative complesse, con relativi appannaggi mensili di tutto rispetto per i fortunati vincitori della «lotteria» aperta a poche settimane dal voto del 21 e 22 aprile prossimi.

Inutile dire che non esiste uno straccio di «atto aziendale» – preventivamente approvato dalla Regione Basilicata – che autorizzi il dg del San Carlo, l’ing Spera ad assegnare le decine di promozioni ufficializzate, guarda caso, lo scorso 2 aprile, alla vigilia delle passerelle pre-elettorali dei due ministri del governo Meloni.

Le stesse promozioni che ad occhi attenti potrebbero presentare profili di dubbia legittimità su cui indagare. Non meno sospetta è anche un’altra assunzione in vista. Quella che sembra avere già un cognome ben preciso, simile a quello di una città facile da ricordare, trattandosi di un capoluogo meridionale, del probabile vincitore dell’avviso pubblicato sul Bur n. 4 dello scorso primo febbraio, scaduto ieri, 4 aprile 2024. Tale avviso è relativo all’assunzione a tempo determinato di un dirigente ingegnere in sostituzione del titolare assente per aspettativa, con contestuale conferimento di incarico di direzione di struttura complessa “gestione tecnico patrimoniale”.

Non sappiamo se ridere o piangere. Il «titolare assente per aspettativa», di cui si fa menzione nell’avviso appena citato dell’Azienda ospedaliera potentina, altri non sarebbe che l’ing. Giuseppe Spera in persona.

Il quale, guarda caso, solo ora, dopo oltre tre anni, si sarebbe accorto che la postazione dirigenziale tecnica di struttura complessa, rimasta vacante a dicembre 2020, all’atto della propria nomina a direttore generale del “San Carlo”, poteva essere assegnata temporaneamente a qualcun altro. Almeno sino a quando egli continuerà a fregiarsi del titolo di Dg. E questo qualcun altro – il cui cognome, ripetiamo, richiama alla mente un prestigioso capoluogo insulare – sarebbe, ci dicono, lo stesso ingegnere già titolare di un contratto di lavoro a tempo determinato arrivato a scadenza. E non più prorogabile nelle modalità utilizzate finora. Di qui l’avviso pubblico del primo febbraio scorso, scaduto ieri, del quale ovviamente sarà nostra cura seguire il successivo iter concorsuale. Se non altro per mettere alla prova, a proposito del paventato esito finale, l’attendibilità della nostra «fonte».

Prevediamo la domanda: quando terminerà l’aspettativa dell’ing. Spera, nella sua veste di dirigente tecnico del medesimo ospedale del quale è il Dg pro-tempore?

Sulla carta a dicembre 2025. Perché – lo ricordiamo – poco più di tre mesi fa, alla scadenza del contratto triennale sottoscritto a dicembre 2020, egli ha ottenuto la proroga dell’incarico per altri due anni, grazie ai buoni uffici del generale Bardi e dell’assessore Fanelli. Ma soprattutto grazie ad una provvidenziale «omissione», sulla quale, come annunciato dallo stesso procuratore regionale Vittorio Raeli, ha già acceso i propri riflettori l’organo requirente della Corte dei Conti di Basilicata. Ne abbiamo parlato in un nostro «punto di vista» di qualche mese fa. Ma visto che le «omissioni» proseguono, con tanto di possibile, ulteriore «danno erariale», vale la pena ritornare sull’argomento.

Si tratta di questo: tra gli «obiettivi di mandato» a suo tempo assegnati all’ing. Spera (pena la decadenza immediata dall’incarico) c’era quello di ridurre le liste di attesa e di conseguenza la mobilità passiva, fonte di un pesante deficit per la sanità lucana.

Obiettivi che il Dg del “San Carlo” pare non abbia conseguito, esponendosi, di conseguenza ai rischi del «licenziamento» in tronco, così come stabilito da una precisa clausola contrattuale che a nessuno è dato ignorare. Solo che, stranamente, finora non è stato possibile certificare ufficialmente la mancata riduzione delle liste di attesa e della mobilità passiva in seno al “San Carlo”, così da chiederne conto al direttore Spera. Diciamo meglio: una prima commissione di valutazione, nominata a settembre 2022, se ne è «dimenticata». Tanto che a novembre 2023, dopo oltre un anno di colpevole «abulia», è stato necessario affidare l’incarico all’Istituto superiore S. Anna di Pisa.

Ma anche in questo caso, a distanza di oltre quattro mesi dalla nomina dei nuovi valutatori, tutto tace. E per quanto, come sembra, il Dg del “San Carlo” non abbia conseguito gli «obiettivi di mandato» a suo tempo assegnatigli (pena, ripetiamo, la decadenza immediata dall’incarico), l’ing Spera continua a distribuire incarichi e prebende, ma soprattutto a farsi bello agli occhi della giunta regionale in carica, oltre che dei ministri in passerelle pre-elettorali presso il maggiore ospedale della Basilicata.

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