Inchiesta Covid, spunta un’altra morte che poteva essere evitata

POTENZA – Vittima del Covid a 79 anni, dopo essere stata con tutta probabilità contagiata dalla figlia, positiva a sua insaputa dopo che la guardia medica l’aveva segnalata come caso sospetto oltre due settimane prima senza ottenere alcuna risposta dall’Asp. Il motivo: l’indirizzo mail al quale era stata inviata la comunicazione non era mai stato attivato per un errore addebitabile agli uffici dell’azienda sanitaria di Potenza (vicenda della quale vi abbiamo già parlato dettagliatamente nei giorni scorsi). E’ questo l’ennesimo clamoroso retroscena che emerge dalle carte dell’inchiesta nata dalla morte di Antonio Nicastro (il 67enne blogger potentino stroncato dal Covid il 2 aprile 2020 dopo aver invocato un tampone per settimane) e presto allargata alle presunte corsie preferenziali nell’effettuazione dei tamponi nelle prime settimane dell’emergenza Coronavirus nella nostra regione.

I fatti sono accaduti a Spinoso, in Val d’Agri, e dimostrano come dall’errore iniziale, ovvero quello di attivare una casella mail con un indirizzo diverso rispetto a quello indicato a tutti gli operatori sanitari (la mail corretta doveva essere covid19@aspbasilicata.it mentre venne attivata la casella covi19@aspbasilicata.it), siano conseguite gravi omissioni sul fronte della prevenzione del rischio contagio, con persone sintomatiche o comunque entrate in contatto con soggetti positive mai sottoposte a tampone. L’8 marzo 2020 la guardia medica segnala all’Asp un sospetto caso Covid: la figlia dell’anziana deceduta aveva riferito di accusare sintomi influenzali sin dai primi giorni di marzo e che già da qualche giorno, per precauzione, non si recava presso la scuola media dove svolgeva l’attività di insegnante. Il dottore fa partire la segnalazione che però nessuno può leggere. Nel frattempo, però, anche la 79enne inizia ad accusare febbre e sintomi simil-influenzali. E il 17 marzo del 2020 l’anziana cade in casa e batte la testa. La figlia richiama la guardia medica che aveva segnalato il suo caso all’Asp. Il dottore si reca presso l’abitazione e viene avvisato del precedente stato influenzale della donna che viene ricoverata all’ospedale San Carlo di Potenza e risulta positiva al Covid. Solo in quel momento viene effettivamente attivata la procedura anche nei confronti della figlia e del genero dell’anziana, sottoposti a tampone soltanto il 23 marzo, ovvero a 15 giorni di distanza dalla prima segnalazione inviata dalla guardia medica, a sua insaputa, ad una mail inesistente. Entrambi risultano positivi, mentre il 26 marzo, purtroppo, la 79enne perde la vita a causa delle complicazioni provocate dall’infezione da Covid-19.

(Maggiori dettagli sull’edizione cartacea e digitale odierna de “La Nuova del Sud”)