POTENZA- A figurare nella tabella del “fabbisogno e dei requisiti” del personale da reclutare attraverso le agenzie interinali sono esclusivamente il dipartimento Ambiente e Energia e quello Politiche della Persona.
La restante parte degli uffici pare non necessitino di probabili sostituzioni nelle eventualità evidenziate dagli assessori Rosa e Leone che, difendendo la bontà del bando espletato di recente, hanno assicurato il ricorso al lavoro somministrato solo ed esclusivamente nei casi di maternità e mobilità.

La gara però continua a sollevare sconcerto specie tra le organizzazioni sindacali, che dopo aver già all’epoca stigmatizzato l’iniziativa promossa dall’esecutivo precedente, tornano a scagliarsi contro il governo regionale: «Sebbene ereditato dalla precedente giunta – commenta in una nota Giuliana Pia Scarano, segretaria generale Fp Cgil Potenza – l’accordo quadro per l’affidamento del servizio di somministrazione di lavoro temporaneo per le aziende del servizio sanitario regionale e per i dipartimenti della Regione Basilicata genera moltissime perplessità. La procedura di gara, ormai espletata, stanzia 45milioni e 500mila euro suddivisi in cinque lotti per l’assunzione di personale interinale nell’azienda sanitaria regionale San Carlo, all’Asm, all’Asp, al Crob di Rionero in Vulture e ai dipartimenti della Regione Basilicata interessati. A cominciare proprio dalla sanità – ricorda Scarano – dove da subito come Fp Cgil e nella nostra campagna “Giù le mani dalla Sanità” denunciammo le conseguenze negative di un perenne precariato chiedendo già al presidente Pittella di mettere un freno, a tutela dei lavoratori del comparto e del diritto alla salute del cittadino.
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