POTENZA – Non ritiene di essere un guerrafondaio. Anzi, della moderazione ha fatto una sua spiccata virtù. Luigi Modrone, fondatore della Lega in Basilicata, smentisce seccamente tutte le voci che lo vorrebbero in prima linea in un attacco, peraltro ingiustificato, ad alcuni dirigenti salviniani, “colpevoli” di aver fatto visita ad una azienda di autolinee della città di Potenza. “Non c’è mai stato alcun motivo di dissenso, nè di inconciliabilità sulla linea da seguire e sulle alleanze da stringere”. Vulcanico come sempre, Modrone si lascia guidare dalla pacatezza nel raccontare tutti i passaggi e tutte le fasi di una campagna elettorale che lo ha visto impegnato per portare sullo scranno del primo cittadino del capoluogo di regione un leghista serio e affidabile. Allergico agli incarichi, ha preferito un coinvolgimento diretto della moglie, la signora Stefania D’Ottavio, convinta e affascinata più di lui del verbo del ”Capitano”. L’ha seguita e sostenuta al centro e nelle periferie per divulgare un programma che ha come denominatore comune la concretezza delle proposte e la fattibilità degli interventi. Ha raccolto molti consensi, ma si è imbattuto anche in discussioni vivaci con chi pensava che l’egemonia del centrosinistra potesse durare in eterno.
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