POTENZA – “Il Movimento? E’ sotto osservazione. Non godiamo dello stato di salute del 4 marzo 2018, ma lavoriamo tutti. Anche per la Basilicata e sul tema del petrolio”.
“Poi sa una cosa: io non andrei mai con il cappello in mano dalle compagnie petrolifere come ha fatto Bardi chiedendo ad Eni un’opera di bene per i territori colpiti dalle recenti alluvioni. Ma del resto con questo centrodestra lucano vedo molte passerelle e poca sostanza…”. Pratico e determinato. Il senatore pentastellato Arnaldo Lomuti è impegnato in commissione giustizia in questi giorni ma non dimentica la Basilicata. Con le politiche ambientali al primo posto e con una certezza: “Se in Basilicata puntiamo al petrolio, abbiamo perso”.
Senatore, intanto lei è uno degli artefici del disegno di legge contro il bavaglio delle querele temerarie… La proposta di legge è a firma di Primo Di Nicola cui ho aggiunto anche la mia. Sono stato poi nominato quale relatore del disegno di legge, ho relazionato alla Commissione giustizia sulle finalità del ddl che poi è composto da un unico articolo che va ad aggiungersi all’articolo 96 del codice di procedura civile.
Ed ha proprio il fine di “proteggere” i giornalisti e tutelare il diritto dei cittadini ad essere liberamente informati…
Siamo nell’ambito della responsabilità aggravata e agisce nei casi di diffamazione commessa con il mezzo della stampa, delle testate giornaliste online e della radiotelevisione. L’abuso delle liti temerarie e delle richieste eccessive, è uno dei fenomeni che più toccano la libertà di stampa, la qualità dell’informazione e della democrazia colpendo la parte più vitale del giornalismo, quella che scava e raccoglie notizie. La malafede di queste cause, intentate a costo zero si riscontra spesso nel loro esito. Ecco, si punta a punire la malafede o la colpa grave di chi agisce in sede di giudizio civile per il risarcimento del danno.
Approfondimenti sull’edizione cartacea de “La Nuova del Sud”
di Celestino Benedetto
