Nuovo assegno di inclusione, poco meno di 4mila lucani hanno già fatto domanda

Nuovo assegno di inclusione per i lucani

POTENZA – Sono poco meno di 4 mila i lucani ex beneficiari del reddito di cittadinanza che hanno già fatto domanda per il nuovo assegno di inclusione, l’Adi. Ovvero tra il 40 e il 50% dei potenziali beneficiari. Dopo la pausa natalizia con la riapertura degli sportelli dei patronati che offrono assistenza per la compilazione delle domande prevista la corsa per assicurarsi quanto prima il beneficio. L’Inps ha evitato il click day del 1° gennaio lasciando aperta la possibilità di presentazione la domanda.

L’istituto prevede comunque una riduzione della platea di beneficiari in tutt’Italia di circa 800 mila famiglie (da 2,1 milioni a 1,3 milioni).

Per le domande presentate entro il 7 gennaio, con Patto di attivazione digitale sottoscritto entro la medesima data e con esito positivo i pagamenti verranno disposti dal 26 gennaio. Per le domande presentate dopo il 7 gennaio e comunque entro il 31 gennaio il pagamento della mensilità di competenza di gennaio verrà disposto dal 15 febbraio. Dal 27 febbraio verrà pagato l’importo del mese corrente; pertanto, il pagamento, sebbene avviato a febbraio, prevederà il riconoscimento anche della mensilità di gennaio. Per le domande presentate dal mese di febbraio  il primo pagamento verrà disposto dal giorno 15 del mese successivo.

Complessivamente l’assegno di inclusione può arrivare a 10.920 euro all’anno cifra massima erogabile che spetta a chi abita in affitto. Gli utenti fragili oltre ad avere accesso al beneficio economico dispongono di una serie di servizi. Sono in corso le domande anche per la formazione e il lavoro, 2.100 in Basilicata. Numeri precisi dei lucani beneficiari si avranno a disposizione a metà di febbraio. Per ora il riferimento è all’ultimo rapporto Inps. Nel 2022 sono state presentate 13.734 domande tra Reddito e Pensione di Cittadinanza, di cui 9.494 accolte. Una platea che si è assottigliata nel 2023 sino a raggiungere una quota di circa 6 mila famiglie percettrici.

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