Paterno’ (Ordine dei Medici): “Con l’autonomia differenziata a rischio il diritto alla salute dei lucani”

POTENZA – Non solo governatori del Sud come Michele Emiliano e Vincenzo De Luca che con la loro netta contrarietà alla riforma Calderoli hanno messo in ridicolo la posizione assunta dal governatore lucano Bardi e dalla sua maggioranza favorevole al disegno di legge sull’autonomia differenziata. C’è anche la presa di posizione del direttore della fondazione Gimbe Nino Cartabellotta che, commentando i dati sulla mobilità sanitaria, giudica come autolesionistica la scelta di accodarsi al governo nazionale fatta dai governatori del centrodestra. Come accaduto appunto in Basilicata. E proprio partendo da quel saldo negativo per le casse della nostra regione pari a 84 milioni di euro legato all’emigrazione sanitaria, le parole del presidente dell’ordine dei medici Rocco Paternò suonano come un campanello d’allarme che non può essere messo a tacere.

“Il colpo di grazia- dice Paterno’ – sulla già moribonda sanità lucana che legittimerà, in via normativa, il divario tra Nord e Sud con ripercussioni su fragili e anziani”. “La maggiore autonomia delle regioni del nord consentirà loro maggiore spazio di contrattazione dei compensi del personale innescando – spiega Paternò- la fuga dei professionisti sanitari. Un’altra migrazione – ha commentato – che si unirà a quella dei giovani e dei docenti. La Basilicata sarà desinata così a diventare cliente delle regioni del nord”. Da qui l’appello rivolto a Bardi e agli altri rappresentanti politici lucani, favorevoli – come dice- a questo scellerato disegno di legge: si antepongano le posizioni di partito, a quelle della comunità che rappresentano”.