POTENZA – Dopo le continue sollecitazioni da parte dei sindacati, un primo mezzo passetto c’è stato. Anche se c’è chi fa già gli scongiuri perché non sia l’ultimo.
Trascorsi 30 mesi caratterizzati da un atteggiamento di totale chiusura istituzionale, il presidente della Regione Vito Bardi ha finalmente incontrato ieri mattina prima i segretari regionali di Cigil Cisl e Uil, Angelo Summa, Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli e successivamente i vertici delle parti datoriali, tra cui Confindustria con il presidente Francesco Somma. Al centro del confronto, richiesto da mesi da sindacati e associazioni di industriali, la discussione di alcuni aspetti importanti che riguardano il lavoro e l’economia della nostra regione, inseriti nelle 170 pagine del Piano strategico regionale, documento previsto da statuto atteso da oltre due anni e pubblicato nella sua prima stesura dalla giunta solo qualche settimana fa.
Praticamente la scommessa per il futuro della Basilicata del governo del “cambiamento” di Bardi arrivata però a metà legislatura. In evidente ritardo. In ogni caso Summa, Tortorelli e Cavallo nonostante tutto, si sono detti disponibili ad offrire le loro sollecitazioni purché venga siglato e messo nero su bianco un Patto per il lavoro e lo sviluppo che possa essere non solo inserito e divenire parte integrante del Piano strategico regionale, ma soprattutto poggiare su basi concrete, come per esempio quelle rappresentate dalle prospettive future legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza.. “E’ il momento delle sinergie, delle sintesi e della collaborazione, fermo restando il rispetto dei ruoli e le responsabilità politiche che come è noto sono in capo alla Giunta regionale”, ha sottolineato Bardi. Quasi a voler mettere paletti.
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