Potenza, dopo la tragica morte di Evelina stop al parcheggio selvaggio davanti la chiesa del rione Lucania

POTENZA – Stop al parcheggio “selvaggio” davanti alla chiesa di San Giuseppe Lavoratore del rione Lucania di Potenza. Ieri mattina sono state installate nove barriere per evitare la sosta (in divieto) delle auto in un punto in cui la visibilità non è certo ottimale. Scarsa visibilità che, in attesa dell’esito degli accertamenti coordinati dalla procura di Potenza, potrebbe essere stata tra le concause della tragedia costata la vita tre settimane fa ad Evelina Ostapiuk, la bambina ucraina di quasi sei anni investita la sera dello scorso 18 luglio in via Gavioli, mentre stava attraversando la strada con il suo monopattino giocattolo.

Una situazione di pericolo più volte segnalata dai residenti ma alla quale, come spesso accade non solo a Potenza ma in tutta Italia, si è riuscito a porre rimedio soltanto dopo un tragico avvenimento. Sul fronte delle indagini, invece, si attendono gli esiti della perizia cinematica disposta nelle scorse settimane dal pubblico ministero Sarah Masecchia e affidata al consulente Luigi Ficarelli per fare piena luce sulla velocità di impatto tra l’utilitaria guidata da una donna di circa 50 anni (al momento iscritta nel registro degli indagati) e la piccola Evelina che in quel momento, avendo visto dall’altra parte della strada la mamma con la sorellina di circa un anno nel passeggino, stava attraversando la strada per raggiungerla. L’accertamento peritale servirà anche a chiarire il punto di impatto tra la vettura e la bambina. I familiari di Evelina, assistiti dall’avvocato Guglielmo Binetti, hanno nominato l’ingegner Gianluca Cuomo come consulente di parte. Si tratta di accertamenti investigativi che confluiranno nel fascicolo d’inchiesta e serviranno alla procura per avere un quadro più nitido sull’accaduto. In questo senso diventerà importante anche l’incrocio dei dati che emergeranno dalla perizia cinematica con i risultati dell’autopsia effettuata sul corpicino della piccola Evelina.