POTENZA – I novanta secondi che cambiarono la storia della nostra regione. Sono trascorsi 41 anni dal terremoto che il 23 Novembre 1980, devastò la Basilicata, in particolare il Potentino, e il Sud della Campania, cambiando radicalmente la vita di migliaia di persone.
Erano le 19,35 quando due scosse sismiche a distanza di pochi secondi l’una dall’altra sconvolsero per un interminabile minuto e trenta second, una vasta area dell’Appennino Meridionale. Si trattò di scosse del 9-10° grado della scala Mercalli, con un epicentro di circa 30 kilometri di profondità.
687 furono i comuni colpiti, oltre 5milioni di abitanti coinvolti, quasi 2500 furono i morti, 150 solo in Basilicata, 10mila feriti, e 300mila senza tetto. Furono cancellate oltre 77mila costruzioni ed altre 275mila rimasero gravemente danneggiate, interi paesi scomparvero in pochi istanti. Nella Basilicata del Nord Ovest, furono dichiarati “disastrati” i Comuni di Balvano (dove persero la vita 77 persone tra cui bambini che stavano partecipando ad una funzione eucaristica in chiesa) Bella, Brienza, Castelgrande, Muro Lucano, Pescopagano, Potenza, Ruvo di Muro e Vietri di Potenza.
La ricostruzione fu lunga e complessa, in alcuni casi è ancora in corso. Se tante sono state le occasioni sprecate per la creazione di opportunità di crescita per il nostro territorio, ci comunque sono stabilimenti come la Ferrero di Balvano che danno lavoro a migliaia di persone. Sono circa 100 i capannoni industriali inutilizzati, cattedrali nel deserto. “Un’opportunità mancata”, denuncia il presidente del Centro studi ricerche sociali, Pietro Simonetti che sollecita le istituzioni regionali a trovare soluzioni di impiego di queste strutture e a sfruttare al meglio le risorse che presto arriveranno con il Pnrr. Un appello importante arriva anche dall’Ordine dei Geologi di Basilicata. “La prevenzione è l’unica arma che abbiamo – ha detto il presidente Leonardo Disummo- si concludano al più presto gli studi sulla microzonazione sismica fermi al 2016”.
Maggiori dettagli sull’edizione cartacea de La Nuova del Sud di oggi, martedì 23 Novembre 2021