Regionali 2024, confronto alla Nuova Tv. Zullino: “Se c’è Bardi noi saremo sul fronte opposto”, Summa: “Ha ridotto la Basilicata a un feudo”

Regionali 2024, il confronto tra Zullino e Summa alla Nuova Tv
Angelo Summa (Spi Cgil) alla Nuova Tv durante il confronto sulle regionali con Zullino
Angelo Summa (Spi Cgil) alla Nuova Tv durante il confronto sulle regionali 2024 con Zullino

POTENZA – Le emergenze irrisolte, i guai della sanità ma anche la riorganizzazione della macchina politico-amministrativa, l’isolamento infrastrutturale e il tema fondamentale della contrapposizione al
progetto di Autonomia differenziata
. Sull’agenda della prossima campagna elettorale le priorità sono queste. “Mi auguro – chiarisce Angelo Summa, segretario dello Spi Cgil – che l’alleanza di centrosinistra abbia a cuore il rafforzamento e la difesa della sanità pubblica ma anche la transizione ecologica. Ossia come la Basilicata, che per i prossimi 10-15 anni disporrà di risorse aggiuntive derivanti da gas e petrolio, costruisca una connessione con l’automotive essendo di fronte ad un ridimensionamento reale del più grande stabilimento automobilistico del Mezzogiorno. Senza contare un tema atavico che neanche con il Pnrr stiamo affrontando: l’isolamento infrastrutturale”.

Massimo Zullino (Basilicata Oltre) durante il confronto alla Nuova Tv sulle regionali 2024 con Summa
Massimo Zullino durante il confronto alla Nuova Tv sulle regionali 2024 con Summa

A fargli eco Massimo Zullino, consigliere regionale di Basilicata Oltre, ex Lega fuori da oltre un anno dalla maggioranza. “Chiunque sarà il candidato presidente nella coalizione che mi vedrà spendere il consenso di Basilicata Oltre chiederò tre cose: sanità, modifica della Pieni poteri e Autonomia differenziata. Se Chiorazzo dovesse essere il nome confermato l’abbiamo già detto: non saremo noi a metterci di traverso, anzi. Ci piace tantissimo, è una persona perbene, onesta. Ci siamo incontrati più di una volta, stiamo dialogando, ci piacciono le sue idee. E poi dove c’è Bardi – semmai dovesse essere ricandidato – noi saremo al lato contrario.

Angelo Summa e Massimo Zullino hanno animato il primo confronto sulla Nuova Tv in vista delle Regionali del 2024

In attesa della cristallizzazione delle coalizioni e della scelta dei candidati presidenti, è l’analisi ultimi 4 anni e mezzo e della guida del centrodestra a mettere d’accordo. “Non possiamo stare alla narrazione o fare le convenzioni con una società di comunicazione napoletana e rappresentare la Basilicata dove si ha il gas gratis, tutto è gratis e si sta bene. Bardi – ha detto Summa – ha ormai ha subappaltato la sua funzione politica alle società di comunicazione: non abbiamo un presidente di regione ma dei comunicatori che governano e danno una lettura diversa di quella che è la realtà in Basilicata”.

E la realtà è anzitutto quella di una sanità che ha toccato livelli inqualificabili. “Siamo allo smantellamento del servizio sanitario pubblico – ha detto – in cui il diritto ad essere curati inizia ad essere una possibilità che può permettersi solo chi è nella condizione di poter pagare. Nonostante abbiano avuto a disposizione le risorse per poter ridurre le liste d’attesa, fa specie sentir dire, dopo 4 anni e mezzo, a Bardi e all’assessore Fanelli di aver ereditato una situazione tragica. La sanità che ha ereditato Bardi nel 2019 era migliore o peggiore di oggi?
Andiamo a prendere i dati e vediamo cosa hanno trovato e cosa lasciano.

ALTRO CHE CAMBIAMENTO

Da subito – ha detto Zullino – mi sono accorto che Bardi non voleva andare nella direzione del cambiamento. Rispetto a 5 anni fa la sanità lucana è nettamente peggiorata. Un dato su tutti: al Crob siamo senza direttore scientifico da oltre un anno, non c’è una direzione strategica ma solo un direttore generale facente funzioni. Ma obiettivi strategici non si vedono neanche nelle altre aziende sanitarie. E siamo arrivati a tre mesi dalle elezioni per nominare il direttore del Dipartimento. Il presidente Bardi, che fa tanto la morale su etica e l’estetica della politica, è stato il primo ad averci portato – penso al
caso Bortolan – persone di tutt’altro spessore”.

LE NUOVE NOMINE

Massimo Mancini – ha commentato Summa a proposito dei nuovi vertici di recente nomina – è stato presentato come un grande manager della sanità ma a leggere il suo curriculum non c’è nulla di eccezionale. Con questa nomina oltre ad aver violato le procedure – non essendo stato fatto alcun avviso pubblico ed usando un procedimento normativo discutibile (ne abbiamo parlato qui) – si sono umiliate le professionalità e le intelligenze della nostra regione. Ma a Bardi non interessa nulla: siamo oggi in presenza di danni enormi. Ha svenduto la salute dei lucani per interessi privati perché tutte le nomine fatte negli ultimi 5 anni hanno riguardato dirigenti esterni per potersi prendere il favore delle forze politiche nazionali: dalla Pulvirenti a Bortolan a Mancini per ultimo. E poi diciamola tutta, in sanità bisogna dare continuità alle azioni di programmazione: se ogni sei mesi cambi dg come si può andare avanti? Per avere risultato hai bisogno di scegliere le competenze e dare degli obiettivi – dalle liste d’attesa al potenziamento dei servizi sul territorio -. Ecco, io penso che con un certo cinismo Bardi ha fatto molto male alla regione”.

IL MODUS OPERANDI

È brutto il messaggio che passa – ha aggiunto Zullino -. Sembra quasi che il presidente Bardi non abbia rispetto di alcuna minima regola o legge della Regione Basilicata e anche nazionale perché non solo nelle nomine ma anche in alcuni atti – delibere o decreti – molti sono almeno al limite della legittimità. Il messaggio che passa è come se a lui tutto sia consentito e gestisca anche gli altri organismi di controllo. Penso alle nomine di persone già in pensione.

Bardi non ha contribuito a costruire una classe dirigente e lui è il principale responsabile. Un presidente che fa di tutto per tenere disunita una coalizione, apre il perimetro della maggioranza e si fa fare da stampella da membri dell’opposizione, spacca i partiti, fa passare i consiglieri da un gruppo all’altro e li mette uno contro l’altro denota come abbia fallito su tutti i punti qualificanti del centrodestra e dello spirito del 2019. E allora mi chiedo quale leader di partito potrebbe pensare di dare ancora a Bardi il compito di guidare una coalizione? Ha fallito politicamente su tutti gli aspetti”.

BONUS GAS

Capitolo bonus gas. “Non sono misure – ha tuonato Summa – a pioggia ma pre campagna elettorale. A chi governa questa regione interessava solo inventarsi uno strumento da sventolare in campagna elettorale. 200 milioni di metri cubi dati indistintamente a tutte le famiglie lucane sono un grande spreco. Era l’ultima occasione per costruire un piano straordinario di sviluppo per la nostra regione”

MAI ALCUN CONFRONTO

“Noi della Cgil, ma anche Cisl e Uil, abbiamo presentato in 5 anni 4 manifesti, piano per il lavoro ed altro: non c’è stato mai confronto. Abbiamo avuto un presidente di regione che ha fatto il capo del feudo. C’è stata una sospensione della democrazia in Basilicata: penso ad assessori nominati con il presidente della regione che avoca a sé, con una modifica amministrativa e organizzativa, la nomina del direttore generale. Non c’è altra regione che si è trovata in questa situazione: c’è stata una torsione democratica che va spiegata ai lucani”.

LA PIENI POTERI

“Diverse competenze spostate dal Consiglio alla giunta e per effetto della delibera che ha riorganizzato gli uffici regionali della giunta ha spostato oltremodo le competenze dalla giunta ai decreti
presidenziali: così il presidente ha creato il suo feudo – ha rincarato Zullino – una colonia da governare a suo uso e consumo, cancellando letteralmente gli assessorati sostituendoli con le direzioni generali.
Così si sono militarizzati gli uffici: i presidente è un generale, il suo vice è un maresciallo, l’addetto alla comunicazione è un capitano, il capo di gabinetto un tenente”.

LO STOP AL CONSIGLIO

Ultimo capitolo: il rinvio del consiglio regionale in programma oggi. “Un consiglio – ha ricordato Zullino – chiesto da 5 consiglieri di maggioranza annullato per decisione del presidente del Consiglio, assente, come se il vicepresidente non potesse guidare i lavori. È chiaro che non avendo i numeri della maggioranza e non fidandosi siamo nelle mani di una banda, con la politica annientata da questa regione”.

Il confronto tra Zullino e Summa alla Nuova Tv sulle Regionali 2024.