Sanità e liste d’attesa: un disastro certificato, la Corte dei Conti boccia Bardi

La Corte dei Conti lucana boccia Bardi: diverse le criticità, come sanità e liste d'attesa
La Corte dei Conti lucana boccia Bardi: diverse le criticità, come sanità e liste d'attesa
La Corte dei Conti lucana boccia Bardi: diverse le criticità, come sanità e liste d’attesa

POTENZA – Il rendiconto generale della Regione Basilicata per l’anno 2022 è stato parificato nelle sue componenti del conto del bilancio, del conto economico e dello stato patrimonio, con specifiche eccezioni di capitoli e poste. La sentenza è stata emessa al termine dell’udienza dinanzi alla sezione regionale di controllo per la Basilicata, presieduta dal presidente Giuseppe Tagliamonte. Relatori Lorenzo Gattoni e Antonella Romanelli. Ma il giudizio sulla gestione dell’amministrazione regionale guidata da Bardi è un autentico disastro. Pur se non si tratta di una pagella politica atteso che i giudici contabili non danno voti.

Nella sua requisitoria, il procuratore regionale Vittorio Raeli, ha tracciato un quadro in cui permangono criticità circa la prassi già rilevata in occasione del precedente giudizio di parifica. Il capitolo più critico è riservato alla sanità. Con i punti riguardanti sia l’aspetto gestionale sia contabile, lo sforamento della spesa farmaceutica, il peggioramento del saldo negativo della mobilità sanitaria passiva con una differenza negativa di 63 milioni di euro rispetto al 2021.

E soprattutto la “deludente performance della Regione per quanto concerne l’attuazione del piano di recupero delle liste di attesa”.

Il procuratore regionale Vittorio Raeli, che nella sua requisitoria traccia un quadro critico sulla gestione Bardi, soprattutto riguardo a sanità e liste d'attesa
Il procuratore regionale Vittorio Raeli nella sua requisitoria traccia un quadro critico sulla gestione Bardi, soprattutto riguardo a sanità e liste d’attesa

“Le aziende sanitarie regionali, infatti, nell’anno 2022 – scrive il procuratore – a fronte 194.170 prestazioni ambulatoriali da recuperare, hanno erogato 65.367 prestazioni, di cui 29.712 ricorrendo al privato accreditato, e quindi soltanto il 33,66%, facendo massiccio ricorso alla sanità privata accreditata. La Regione insomma ha cercato di stemperare il modesto tasso percentuale di recupero sommando le 65.367 prestazioni erogate (rispetto alle 194.170 da recuperare) alle 135.054 prestazioni in regime istituzionale nel 2022.

Compiendo un’operazione non all’insegna della trasparenza, in quanto così agendo si cerca di far passare il recupero delle liste di attesa come un obiettivo in sostanza raggiunto. Mentre così non è.

E ciò nonostante l’elevata capacità di spesa da parte della Regione Basilicata dei fondi assegnati per abbattere le liste d’attesa. Avendone investito al mese di marzo 2023 l’81% del totale. Il che ripropone il tema di come vengono spesi i soldi pubblici ovvero della qualità della spesa pubblica in ambito sanitario regionale”.

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