POTENZA- Il Frecciarossa bloccato ieri l’altro per due ore alla stazione di Picerno è stato solo un campanello d’allarme. Con l’arrivo in Senato del cosiddetto “sblocca cantieri” e in attesa di capire qual è il destino di numerosi emendamenti, specie per spostare cifre finanziarie da un’opera infrastrutturale all’altra o nel tentativo di reperire nuove risorse, le notizie che circolano sulla Basilicata sono tutt’altro che rassicuranti. E’ “La Repubblica” a scrivere che la Basilicata “rischia l’isolamento: perché il potenziamento della Statale 407 “Basentana” è fermo con i suoi 338,7 milioni di investimenti bloccati, e tutto è rinviato di un anno”. L’appaltabilità, come chiamano i tecnici e funzionari del Ministero di Toninelli l’avvio dei cantieri, per la Basentana aveva una data indicativa tra il 2018 e il 2019. Nelle carte dell’Anas si rinvia ancora. Ed anche la Salerno-Potenza-Bari, per un importo di lavori da 300 milioni, è ferma. La gara era prevista per il 2020, ora slitta di due anni. Perché? Come recita laconicamente la motivazione del documento Anas per entrambe le opere lo stallo è dovuto ad «una previsione di incremento tempi per iter autorizzativo». Se a questo si aggiunge la paralisi che si registra per il rifacimento della 106 Jonica nei tre tratti pugliese, lucano e calabrese (servirebbero 637 milioni di euro solo per gli interventi più urgenti) il quadro generale è a tinte ancora più fosche.
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di Arturo Giglio