POTENZA – In Serie C ci si interroga su tutto. Dalla possibilità ormai remota di riprendere il campionato per via della difficoltà ad applicare il protocollo sanitario, al piano B per decidere la quarta promozione oltre alle prime tre dei gironi, a tutte le conseguenze in termini di rispetto dei contratti per i tesserati.
E poi il tema clou, il futuro della categoria e la riformulazione dei tornei per una maggiore sostenibilità.
AIUTI SI, AIUTI NO
In casa Potenza la situazione è ovviamente in stand-by, a maggiore ragione dopo la conferenza del trio Caiata-Fontana-Iovino che da un lato ha rassicurato la piazza sul prosieguo del progetto, dall’altro ha fatto capire che potrebbe esserci un importante ridimensionamento del budget con la richiesta di intervento di un task force istituzionale che coinvolga Comune, Regione e cittadinanza in una sorta di esperimento sociale per fare del Potenza una squadra di comunità.

Progetto interessante ma non di facilissima attuazione. E i primi scontri si sono avuti proprio dal Consiglio regionale. Se da un lato la consigliera Dina Sileo ha già annunciato l’intenzione di “presentare una mozione che impegni ufficialmente la Regione a sostenere l’attività sportiva del Potenza calcio e delle altre realtà, simbolo della nostra identità e dell’appartenenza al territorio”, dall’altro il consigliere Luca Braia che ha parlato di altre priorità per il rilancio della Basilicata.
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di Luigi Santopietro