di Luigi Santopietro
POTENZA – Riforma della C a partire dal 2026-27 e Var in Serie C già dal prossimo campionato. Ora ci siamo davvero. La battaglia di Donato Macchia va avanti e ci sono buoni spiragli che si arrivi a una soluzione positiva. Come? Procediamo con ordine spiegando tutto quello che è avvenuto nelle ultime ore.

LA SITUAZIONE – Due squadre a rischio esclusione nel girone C. Una valanga di penalizzazioni in tutti gli altri raggruppamenti. Classifiche che verranno riscritte e campionati inevitabilmente falsati. In attesa della pronuncia della Covisoc in merito alle scadenze dello scorso 17 febbraio, il tema del momento è la preoccupazione dei club in regola che rischiano di vedere vanificati i sacrifici di un’intera stagione. Il 27 febbraio ci sarà la riunione della commissione vigilanza che poi emetterà verdetti e penalizzazioni. In tanti club rischiano il segno meno, due (Turris e Taranto, nda) l’estromissione dal torneo
LA PRESA DI POSIZIONE – Nei giorni scorsi il primo a lanciare il sasso nello stagno era stato il presidente del Potenza, Donato Macchia, con temi forti: riforma della Serie C e introduzione del Var. A pioggia sono arrivate le dichiarazioni di Gabriele Gravina (Figc) e Matteo Marani (Lega Pro) sull’esigenza di avviare una discussione sul futuro del calcio in generale e della terza serie in particolare. E poi l’appoggio del consigliere federale Daniele Sebastiani alle riflessioni di Macchia.

L’INCONTRO – Il tutto sfociato in un incontro, svoltosi mercoledì a Roma, con i massimi esponenti del calcio: Donato Macchia in qualità di promotore della riunione, il presidente della Figc Gabriele Gravina, il responsabile legislativo Figc Giancarlo Viglione e Daniele Sebastiani come consigliere federale per la Lega Pro. Argomenti chiave: riforma della Serie C con parametri più stringenti per l’iscrizione, riduzione del numero delle squadre e soprattutto il Var.
PATRON MACCHIA – Macchia ha fatto un bilancio della riunione: “Siamo partiti da una riflessione. E cioè la possibile esclusione di due società a causa del mancato pagamento degli emolumenti. Se così fosse, la classifica del girone C verrebbe riscritta in modo significativo, con ripercussioni sia nella lotta per la promozione che per la salvezza. Il Potenza perderebbe diversi punti. Come si può negare di trovarsi di fronte a un campionato falsato? È ora di dire basta”.
RIDUZIONE NUMERO DEI CLUB – Per Donato Macchia è sempre più indispensabile una riforma del campionato che parti dalla riduzione del numero dei club: “Ho molto apprezzato l’apertura in tal senso del presidente della Figc, Gabriele Gravina, nei giorni scorsi, così come la condivisione del consigliere federale della Lega Pro, Daniele Sebastiani. Se vogliamo davvero il bene del calcio e della nostra Lega, dobbiamo affrontare con serietà la riforma del campionato, introducendo parametri più stringenti per l’iscrizione e riducendo il numero delle squadre rispetto agli attuali 60 club”
RIFORMA E PARAMETRI – In cosa consisterebbero i parametri stringenti? Per il momento c’è una bozza di idee: si andrebbe dalla solidità della struttura finanziaria delle società, a quella delle infrastrutture in dotazione. Ma soprattutto c’è già una data. Il campionato della svolta dovrebbe partire nel 2026-27 con il prossimo torneo che farebbe da cuscinetto per arrivare, poi, ai nastri di partenza di una Serie C nuova di zecca.
VAR SUBITO – Ma è soprattutto il Var il tema che Macchia ha più a cuore. E questo argomento è stato affrontato, invece, con il presidente di Lega, Matteo Marani, nella mattinata di ieri: “Ho rappresentato – spiega il patron del Potenza – la necessità che dal prossimo campionato si parta con il Var a chiamata e ho ricevuto ampie rassicurazioni sui punti discussi. Marani farà proprie le istanze che gli arrivano da più parti attraverso una discussione nelle imminenti assemblee per poi condividere con il presidente Gravina l’attivazione delle procedure utili al raggiungimento degli obiettivi prefissati”. Come funzionerà il Var ve lo spieghiamo nel box a parte. Ma la notizia straordinaria è che potrebbe essere al via già dalla prossima stagione.

COME FUNZIONA IL VAR A CHIAMATA – Quello della Serie C sarà un “Var a chiamata”, un progetto low-cost molto diverso dal fratello maggiore che vediamo costantemente all’opera nella massima serie e nei tornei internazionali. Il sistema non è del tutto nuovo, infatti l’Ifab, l’ente che dispone i cambi regolamentari nel gioco del calcio, ha già dato il via libera al “Var a chiamata” nei campionati professionistici, dopo l’esito positivo della sperimentazione avvenuta nei Mondiali Under 17 femminili in Repubblica Dominicana. Il sistema è stato provato proprio per i campi dove sono presenti poche telecamere (dovrebbero essere 4 in totale). Il “Football Video Support”, questo il nome ufficiale del Var a chiamata, prevede, oltre alle 4 telecamere posizionate in posti strategici, un solo monitor a bordo campo che ritrasmetterà le immagini disponibili ad uso esclusivo dell’arbitro. Il direttore di gara (supportato solo da un tecnico video) sarà l’unico a prendere decisioni sugli episodi contestati che verranno segnalati dalle due squadre. Attualmente il protocollo prevede due reclami a partita (l’obiettivo è di portarlo a 3). Qualora il challenge abbia successo non sarà eliminato dal computo delle chiamate complessive. La Serie C si prepara alla rivoluzione.