Siccità in Basilicata, agricoltura in ginocchio e anche Policoro dichiara lo stato di calamità

POLICORO- Basilicata in piena emergenza idrica con le maggiori ripercussioni sul comparto agricolo. Gravi danni per le imprese agropastorali, alle prese con la carenza d’acqua per irrigare i campi e abbeverare il bestiame. Meno latte dalle mucche della Val d’Agri, calo di produzione della frutta nel Metapontino, rese di grano scese nel Lavellese. Le confederazioni agricole chiedono di autorizzare il Consorzio di bonifica ad effettuare le manovre di spostamento dei volumi sugli schemi lucani.

Intanto dopo Pisticci anche Policoro ha chiesto il riconoscimento dello stato di calamatà dichiarato con delibera di giunta su proposta del sindaco Enrico Bianco e dell’assessore all’Agricoltura Rosa Montesano.

“La decisione – spiega il sindaco – è stata presa visto il perdurare della siccità che sta colpendo duramente il nostro territorio, con gli amministratori politici comunali che si vedono costretti a chiedere interventi strutturali urgenti al presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Interno e alla Regione Basilicata, al fine di fronteggiare al meglio la carenza idrica per salvaguardare gli allevamenti zootecnici e le produzioni delle aziende agricole, in questo momento in difficoltà per il reperimento dei giusti volumi d’acqua che ne consentono la produzione ortofrutticola. Inoltre – aggiunge Bianco – considerate le attuali e numerose segnalazioni degli agricoltori, il Comune di Policoro ha dichiarato di voler chiedere l’applicazione della deroga al decreto legiaslativo 102 del 29 marzo 2004, sulle calamità naturali, che prevede criteri per indennizzi e sostegni economici alle imprese agricole che hanno subito danni da avversità atmosferiche, richiedendo interventi straordinari in misura adeguata da parte del ministero delle Politiche Agricole e Forestali e della Regione Basilicata, per il risarcimento dei danni subiti nell’intero comparto”.