Sottosegretari, i due ministri lucani “ostacolano” Pd e M5S

POTENZA- Nel “borsino” della scelta dei sottosegretari l’unico lucano in salita (più dell’indice Mib della Borsa di Milano, in verità ieri debole) è il senatore Salvatore Margiotta. Da renziano “organico” e componente della Commissione di Vigilanza Rai, nelle cronache dei quotidiani nazionali viene indicato al ministero dello Sviluppo economico dove con il ministro Roberto Gualtieri del Pd potrebbe essere chiamato ad occuparsi delle Comunicazioni, la “materia” di maggiore specializzazione. Ma a poche ore dal Consiglio dei ministri che oggi, secondo le intenzioni del Premier Conte, dovrebbe concludersi con il giuramento di vice ministri e sottosegretari, proprio per stoppare le fibrillazioni politiche e personali, i giochi non sono certo fatti. Sia in casa dem che in quella Cinquestelle c’è chi rema contro Margiotta. Giornali ed agenzie di stampa riferiscono di un vero e proprio “fronte” contrario almeno sulla delega al Mise al punto che giornalisti, abituali frequentatori di Palazzo Madama, scrivono di aver sentito dire da esponenti del Pd: “E’ meglio che Margiotta si scordi il Mise”. Sul fronte Comunicazioni, per restare alla delega in discussione per il senatore potentino, ci sono veti anche su Vito Crimi (M5s), delegato all’Editoria del primo Governo Conte e si sostiene che l’impegno preso dal premier l’altro ieri alla Camera per la “promozione del pluralismo dell’informazione ” non è esattamente in linea con le scelte fatte, almeno sinora, dal M5s.

 

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di Arturo Giglio