POTENZA – Aggiungere per lo stabilimento Stellantis di San Nicola di Melfi un quinto modello elettrico ai 4 già annunciati con l’accordo del 2021. Ma soprattutto mettere in cantiere una strategia a livello nazionale in grado, da un lato di incentivare gli italiani all’acquisto di auto elettriche, dall’altro di tutelare l’occupazione, compresa quella dell’indotto. E’ quanto le segreterie nazionali di Uilm, Fismic e Fim, a cui si sono aggiunte le delegazioni locali, hanno messo sul tavolo del Ministero per le Imprese e il Made in Italy in occasione del primo incontro del 2023, convocato stamane per fare il punto sullo stato di avanzamento del piano industriale e fare chiarezza sulle produzioni attuali e sui futuri modelli elettrici. Confermato per Melfi il piano delle 4 auto elettriche dal 2024 a cui aggiungere la linea di assemblaggio delle batterie. Ma per i sindacati non è abbastanza.
La questione più dibattuta però sul tavolo nazionale è come si arriva al 2035, con l’auspicio che non si aggiungano altri esodi volontari ai 5mila già avviati, ma soprattutto tenuto conto della conferma arrivate nelle ultime ore da parte della Commissione europea di quella data come termine ultimo per la produzione di auto endotermiche. E su questo i sindacati hanno chiesto chiarimenti tanto al governo quanto a Stellantis. Questioni che non sono state ancora risolte come ha dichiarato il segretario Palombella e che evidentemente saranno il postulato di un nuovo confronto.