POTENZA – Le organizzazioni criminali continuano ad insidiarsi nel sistema produttivo del Paese e sempre più capillarmente anche della Basilicata. Lo fanno intercettando esigenze, con modalità in continua evoluzione, dissolvendosi tra le maglie dell’operatività delle imprese e dei loro consulenti.
Un fenomeno sul quale le operazioni di contrasto si susseguono, con l’obiettivo di ostacolarne una diffusione che, nelle secche della crisi economica generata anche dalla pandemia, ha trovato ulteriore energia. La Lombardia resta una delle regioni italiane più colpite dalle interdittive antimafia, ma sul territorio si registrano pericolose escalation in Campania, Calabria, Sicilia ma anche Basilicata dove – nel confronto tra 2017 e 2021 – il numero è lievitato da 4 provvedimenti a 75 (+71), rendendo sempre più d’attualità il dibattito sull’istituzione della Direzione investigativa antimafia in Regione.
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