
BERNALDA – È il primo intervento di questo genere effettuato in occidente su un paziente con distrofia muscolare di Duchenne (l’altro è stato effettuato a Tokio) e consiste nel ridurre il grado di insufficienza mitralica con una procedura mininvasiva endovascolare (MitraClip).
Roberto ha poco più di vent’anni, è un ragazzo solare che studia chitarra al conservatorio di Matera, ha tanti amici e ‘non si annoia mai’, come dice in un video su YouTube. Una delle sue più grandi passioni è il mare. Per questo Roberto, che ha la distrofia muscolare di Duchenne, si è battuto per realizzare il primo lido inclusivo del Metapontino. ‘Il sogno del capitano’ inaugurato a Bernalda.
“Oggi la distrofia di Duchenne- ricorda la professoressa Marika Pane, direttore dell’Uoc Nemo Pediatrico del Gemelli – non ha una cura e l’età media di sopravvivenza è di 27 anni. Siamo riusciti a regalare a questi ragazzi più di 10 anni di vita”. Per Roberto, che ha una famiglia meravigliosa, il problema cardiologico era diventato importante. “La sua diagnosi – ricorda il professor Carlo Trani, direttore della Uoc Interventistica Cardiologica e Diagnostica Invasiva del Gemelli – è di cardiomiopatia dilatativa. Abbiamo deciso per la procedura endovascolare perché il rischio dell’intervento era troppo alto”.
La procedura si effettua in anestesia generale, con approccio mini-invasivo e consiste nell’introdurre un catetere nella vena inguinale. Poi una sorta di ‘molletta’ (clip) sotto guida ecografica cattura la porzione centrale della valvola mitrale, riducendo il grado di insufficienza. “L’intervento di Roberto è durato due ore – conclude il professore – e il controllo ecografico ad un mese ha mostrato una riduzione importante della sua insufficienza mitralica, che è passata da severa e lieve-moderata”.